Codice Civile art. 2621 ter - Non punibilita' per particolare tenuita' (1).

Roberto Amatore
aggiornato da Francesco Agnino

Non punibilità per particolare tenuità (1).

[I]. Ai fini della non punibilità per particolare tenuità del fatto, di cui all'articolo 131-bis del codice penale, il giudice valuta, in modo prevalente, l'entità dell'eventuale danno cagionato alla società, ai soci o ai creditori conseguente ai fatti di cui agli articoli 2621 e 2621-bis

(1) Articolo inserito dall'art. 10 l. 27 maggio 2015, n. 69.

Inquadramento

L'art. 2621-ter, anch'esso di nuova introduzione, prende in esame l'applicabilità al reato di false comunicazioni sociali, pure in questo caso nella sua ipotesi generale, della causa di non punibilità prevista dall'art. 131-bis c.p. nella particolare tenuità del fatto e prevede a questi fini che, nel relativo giudizio, debba essere valutata in modo prevalente l'entità del danno eventualmente cagionato alla società, ai soci o ai creditori (Zaza, ibidem). In dottrina è stato osservato (Mucciarelli, 29) che sarebbe inesatto affermare che la norma abbia esteso al reato in esame la ravvisabilità dell'indicata causa di non punibilità, essendo quest'ultima già astrattamente ravvisabile per il reato in esame in considerazione della pena edittale per lo stesso prevista. Invero, l'art. 2621-ter ha invece l'effetto di integrare l'indicazione degli elementi, valutabili ai fini della ricorrenza della causa di non punibilità secondo la previsione dell'art. 131-bis c.p., con quello, ulteriore, del danno, attribuendosi peraltro a quest'ultimo un rilievo prevalente nel relativo giudizio. È il caso anche di rammentare che l'elemento del danno è eventuale, attesa la natura di reato di pericolo del delitto di false comunicazioni sociali così che, ove danno in concreto non vi sia, dovrà farsi riferimento a soli parametri previsti in via generale dall'art. 131-bis c.p. (Ricci, 80). È stato acutamente osservato (Zaza, ibidem), che al danno è attribuita dalla riforma una funzione completamente diversa da quella prevista nella precedente disciplina dei reati di false comunicazioni sociali, ove quest'ultima individuava il danno come evento che determinava la ricorrenza dei reati previsti dall'art. 2622 in luogo di quello di cui al precedente art. 2621, l'attuale normativa riserva al danno la posizione di elemento aggiuntivo, pur se di prevalente rilevanza, ai soli fini della valutazione sulla ricorrenza della causa di non punibilità della particolare tenuità del fatto (Zaza, ibidem).

Bibliografia

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